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sabato 4 ottobre 2014

La scomparsa di Giovanni Beani

Ho atteso che la moglie Paola chiudesse la bacheca in scrittura di Facebook per scrivere questo ricordo di Giovanni Beani. Questa scelta di cui parleremo più avanti è propria della figura del nostro relatore che partecipò a Un vino un Libro nel 2012 con il suo libro di Racconti Spirali Alchemiche. In questi ultimi tempi , da quando aveva appreso che la sua malattia non lasciava speranza , aveva chiuso i contatti con molto del mondo esteriore e così la sua partecipazione ai nostri incontri non è stata più possibile.
Giovanni, amico sincero e leale, ha racchiuso nell'opera sopra citata molta della sua vena artistica :  scrittore, come abbiamo già detto, ma anche illusionista e mentalista, fotografo e informatico di professione, ha portato nella sua opera letteraria molto di queste sue passioni e interessi.
E' dunque con il più vivo cordoglio che ricordiamo la figura di Nannino, così lo chiamavamo noi amici del Liceo, e che sono vicino alla moglie Paola e ai suoi parenti e amici .

Ma quello che volevamo osservare ricordando Giovanni è questa scelta , che io condivido, di chiudere  la pagina di facebook in scrittura. Molte di queste pagine rimangono aperte per anni dopo la scomparsa del proprietario e sono il luogo di un dialogo a senso unico con qualcuno che virtualmente pare ancora esistere. Sono convinto che Giovanni , da uomo padrone delle proprie scelte e della propria vita : così ha voluto avere il controllo anche su questo mezzo di vita virtuale che in maniera quasi surreale consente una parvenza di dialogo con chi non c'è più.

In ricordo di Nannino lascio qui sotto una poesia e un video di una canzone che in qualche modo credo lo riguardi.
Ciao Giovanni.




Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.
Sono mille venti che soffiano.
Sono la scintilla diamante sulla neve.
Sono la luce del sole sul grano maturo.
Sono la pioggerellina d'autunno.
Quando ti svegli nella quiete del mattino...
Sono le stelle che brillano la notte.
Non restare a piangere sulla mia tomba.
Non sono lì, non dormo.

Canto Navajo


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